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– di Niccolò Poli.

Con provvedimento del 15 novembre 2018 il Garante per la protezione dei dati personali ha sollevato non pochi dubbi e perplessità in merito a quanto posto in essere dall’Agenzia delle Entrate in vista della prossima obbligatorietà della fatturazione elettronica B2B.

Esercitando il proprio potere ispettivo ha sottolineato, nei confronti di quanto posto in essere dall’Agenzia delle Entrate, come:

  1. i provvedimenti attuativi dell’Agenzia delle Entrate in merito alla fatturazione elettronica, ai suoi modi di trasmissione e conservazione nonché in relazione ai servizi offerti direttamente dall’Agenzia e/o per tramite di intermediari siano stati presi senza il preventivo consulto del Garante;
  2. i dati personali rientranti nelle fatturazioni elettroniche siano ultronei e non rilevanti rispetto ai fini fiscali del trattamento;
  3. il portale messo a disposizione da parte dell’Agenzia delle Entrate sia in contrasto con i principi di privacy by default e by design;
  4. i canali di trasmissione utilizzati, così come già sottolineato in precedenza sempre dal Garante, non siano canali sicuri.

 

In virtù di quanto sopra pertanto, il Garante esercitando il proprio potere di rivolgere avvertimenti al titolare o al responsabile del trattamento ha richiesto urgenti chiarimenti preannunciando una bocciatura nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.