– di Mario Dusi.
È pur vero che i casi di procedimenti giudiziali ex 231/2001 sono in Italia, rispetto all’effettivo potenziale, ancora numericamente pochi; venendo la norma, notoriamente, non qualificata come vero e proprio reato penalistico, viene meno la obbligatorietà dell’azione, sulla quale parecchi mesi fa il precedente Governo aveva valutato, nel caso sussistesse il reato presupposto, di legiferare sulla obbligatorietà della azione giudiziale.
D’altro canto la Suprema Corte ogni volta che viene chiamata a valutare l’applicazione, o meno della responsabilità degli Enti ex 231/2001 mantiene una certa rigidità.
Infatti con sentenza numero 28210/2020 (del settembre di quest’anno) in una fattispecie in cui il reato compiuto, per intervento della prescrizione, non veniva più perseguito, la Cassazione ha acclarato (per certi versi confermato) alcuni aspetti particolarmente importanti, ossia che:
- In presenza di una declaratoria di prescrizione del reato presupposto il Giudice deve comunque procedere all’accertamento autonomo della responsabilità amministrativa della persona giuridica;
- La separazione delle posizioni processuali di alcuni imputati del reato presupposto (per effetto della scelta di riti alternativi) non incide sulla contestazione formulata nei confronti dell’ente nè riduce l’ambito della cognizione giudiziale;
- Pertanto anche la assoluzione di uno degli imputati del reato presupposto al di là dei casi di insussistenza del fatto, non comporta automaticamente l’esclusione della responsabilità dell’ente.
Tale modalità diventa determinante in tutti quei casi in cui l’ente, coinvolto in un procedimento ex 231/2001, guarda con favore agli esiti del giudizio nei confronti della persona fisica che ha compiuto il reato presupposto in applicazione delle norme sulla prescrizione, augurandosi di andare indenne dal procedimento fatto che, come visto, non sarà affatto automatico.
Da anni Dusilaw segue assistenza alle aziende italiane e straniere proprio nella applicazione e preventiva valutazione dell’impatto del D.Lgs. 231/2001 sulla propria attività.